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Al via i Certificatori della Ricerca e Sviluppo



Sono molte le novità relative al credito di imposta Ricerca e Sviluppo in vigore già dall’anno 2023.


In primis, come novità negativa, vi è il dimezzamento dell’aliquota di agevolazione per le attività di Ricerca e Sviluppo sperimentale dal 20% al 10%.


In secondo luogo vi sono delle novità di tipo operativo, tra le quali principalmente la possibilità di certificare le attività di ricerca svolte in modo da essere sostanzialmente tranquilli e al ripari da possibili contestazioni da parte del Fisco.


Le imprese possono (rectius: potranno, una volta che tutti gli strumenti regolamentari saranno adottati) richiedere una certificazione che conferma la qualificazione degli investimenti fatti o da fare in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, e design e innovazione estetica.


Questa certificazione può essere richiesta anche per attestare le attività di ricerca e sviluppo e innovazione tecnologica per raggiungere obiettivi di innovazione digitale 4.0 e transizione ecologica.


Messa in moto la macchina ministeriale si è pervenuti ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sono stati individuati i requisiti dei soggetti pubblici o privati abilitati a rilasciare la certificazione, tra cui quelli che garantiscono professionalità, onorabilità e imparzialità. È stato prevista quindi l’istituzione di un apposito albo dei certificatori, gestito dal Ministero dello sviluppo economico. Con lo stesso decreto sono state stabilite le modalità di vigilanza sulle attività dei certificatori, le modalità e condizioni per richiedere la certificazione, e i relativi oneri a carico dei richiedenti. Tra i soggetti abilitati a rilasciare la certificazione ci sono le università statali, le università non statali legalmente riconosciute e gli enti pubblici di ricerca.


Il 15 maggio 2024, il Ministero ha emesso un decreto direttoriale per iscrivere all’Albo i soggetti elencati nell’Allegato 1 del Decreto, dopo averli selezionati tra le domande ricevute entro il 30 aprile 2024. Entro maggio, il Ministero fornirà il modello di certificazione da utilizzare e le linee guida per la corretta applicazione del credito d’imposta.

Con la pubblicazione dei primi iscritti all’Albo, è stata attivata una piattaforma informatica che permette alle imprese di selezionare il certificatore preferito e pagare i diritti di segreteria per gli investimenti in questi settori. Dal 5 giugno 2024, i certificatori potranno caricare le certificazioni richieste dalle imprese sulla piattaforma.

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