Il 30 dicembre 1997. Questa è la data in cui tutto ebbe inizio.
In quella data fu infatti approvato l'art. 1 della Legge 449, che, per la prima volta, introdusse la detrazione Irpef del 36% per le spese "recupero del patrimonio edilizio".
Da allora si sono succeduti innumerevoli allargamenti, restringimenti, proroghe, sovrapposizioni, estensioni, precisazioni che hanno creato questa sorta di mostro mitologico a molteplici braccia che, come una sirena, tenta di incantare il contribuente (Ulisse) mentre i poveri consulenti (come gli achei che legano Ulisse per impedirgli di andare incontro alle sirene) cercano di barcamenarsi nel marasma normativo ed evitare a sé stessi e al contribuente di essere divorati dalle sirene e alimentare il cumulo di ossa che riempe la scogliera ai loro piedi.
Infatti ad osservare bene l'ultima creatura della serie (il 110%) si notano queste analogie con il poema omerico, il canto del 110% ammalia il contribuente che pregusta la possibilità di "rifarsi la casa" sostanzialmente a spese dello Stato, ma quest'ultimo (come le perfide sirene) ha disseminato il percorso di tali pericoli per cui a volte conviene prudentemente rinunciare (ovvero farsi legare all'albero maestro come Ulisse) per evitare di incorrere in grossi guai.
Nel mezzo di tutta questa vicenda (Odissea? 🙂 ) che appunto inizia nel 1997 e perdura tuttora, sono sorti una nutrita serie di bonus legati al settore edilizia, con un ventaglio di percentuali comprese nel range fra i due estremi, 36 per cento e 110 per cento.
In questo primo post proponiamo un'elencazione dei principali interventi previsti dalla normativa, con l'obiettivo di entrare nel merito di ciascuno (o della maggior parte di essi...) nei prossimi giorni, nella forma di Domande e Risposte ai quesiti e dubbi che spesso ci si presentano nella pratica.
Abbiamo cercato di riportare l'elenco fornendo nelle descrizioni, laddove il testo di legge si presentava troppo "criptico", una rappresentazione il più diretta possibile dell'oggetto e tipologia dell'intervento, fornendone comunque il corretto riferimento di legge, anche se spesso non può esservi un univoco riferimento data la successione di proroghe e integrazioni.
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